I piccoli prestiti senza busta paga Poste Italiane sono indicati per chi ha bisogno di cifre contenute e poche garanzie di rimborso. La dicitura ‘senza busta paga’ implica comunque la necessità di presentare un’attestazione di reddito, anche se diversa dallo stipendio fisso.
Prestito SpecialCash PostePay Evolution: come funziona, quanto si può richiedere
Quando si parla di piccoli prestiti senza busta paga Poste Italiane generalmente si inquadrano i prestiti SpecialCash PostePay Evolution, riservati ai titolari dell’omonima carta con iban. Questi prodotti consentono di scegliere fra tre scaglioni di reddito. Si parla di preciso di prestiti da 750, 1.000 e 1.500€.
Riservati ai clienti titolari di carta PostePay Evolution e di età compresa tra i 18 e i 70 anni, questi prestiti possono essere richiesti in maniera molto semplice. Basta infatti recarsi presso qualsiasi sportello di un ufficio postale in Italia muniti di documento d’identità, documento di reddito e tessera sanitaria.
Come si rimborsano i prestiti SpecialCash PostePay Evolution
I piccoli prestiti senza busta paga Poste Italiane si possono rimborsare tramite pagamento di bollettini postali oppure attraverso addebiti mensili sulla carta PostePay Evolution intestata al beneficiario. La durata può essere di 15, 20 o 24 mesi.
Il cliente che li sceglie deve considerare anche una commissione da pagare per l’erogazione, che varia a seconda dell’entità della cifra richiesta. Ecco che per il prestito da 750€ si avrà una commissione di 4,50€, per quello da 1.000 di 6, mentre per quello da 1.500 di 9.
Questo permette di capire facilmente che nel primo caso l’importo totale dovuto al gruppo Poste Italiane è pari a 835€, nel secondo a 1.138 e nel terzo a 1.734.
Pro e contro del prestito SpecialCash PostePay Evolution
I piccoli prestiti senza busta paga Poste Italiane sono prodotti molto vantaggiosi in quanto consentono l’accesso al credito anche per cifre molto basse e permettono di scegliere fra tre diverse soluzioni. Bisogna però considerare un rovescio della medaglia non indifferente, ossia il TAEG abbastanza alto. In questo caso specifico ci si aggira tra il 15,46% per il prestito d 1.500€ e il 18,21 per quello da 750.
Perché nelle condizioni di rimborso non compare il TAN
Un particolare che salta agli occhi di chiunque osservi le condizioni di rimborso dei piccoli prestiti senza busta paga Poste Italiane è la mancanza di TAN. Perché non è espresso? Perché le rate vengono formate in maniera diversa. Si divide infatti l’importo complessivo per mesi, aggiungendo la commissione iniziale e l’imposta di bollo.
La suddetta, secondo quanto previsto dalla legge, è pari a 16€. Il cliente deve considerare anche la presenza di un onere di 2€ per l’invio delle comunicazioni periodiche. Concludiamo ricordando che l’importo richiesto viene erogato sulla carta come una normale ricarica.