Piccolo prestito Inpdap calcolo rata: cos’è
Sottoscrivere un finanziamento implica una scelta impegnativa, che interessa il cliente per molti anni. Un onere dal diretto impatto sulla qualità di vita del richiedente. È quindi necessario soppesare con attenzione la convenienza di ogni proposta. Nel nostro nuovo approfondimento tratteremo il Piccolo prestito Inps ex Inpdap. A chi si rivolge? Come richiederlo? Com’è computata la rata?
Il Piccolo prestito è un finanziamento pensato per dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. I processi di rimborso è strutturato in 12, 24, 36 o 48 rate.
Piccolo prestito Inps ex Inpdap: modalità di richiesta
Si tratta di un prestito che permette di conseguire somme utili alla soddisfazione delle necessità del richiedente, e l’erogazione si produce nel rispetto delle disponibilità di bilancio dell’Inps. Le modalità con cui conseguire il finanziamento variano in base allo status del richiedente. Se questo è un iscritto in servizio, le domande devono essere inoltrate attraverso l’Amministrazione di appartenenza, che, a sua volta, curerà l’invio in forma telematizzata. Qualora invece il beneficiario sia un pensionato, le richieste devono essere presentate solo in via telematizzata.
Un importante vantaggio è costituito dall’assenza della documentazione di spesa. Non sono necessari neppure motivazioni o certificato medico. Per quanto attiene invece agli importi, questi variano da un minimo di una a un massimo di otto mensilità nette di stipendio o pensione del richiedente, sulla scorta della durata del piano di rimborso.
Veniamo alla questione centrale del nostro articolo, Piccolo prestito Inpdap calcolo rata. Per definire la rata è indispensabile valutare un insieme di spese. Quali sono? Anzitutto dobbiamo tenere presente un tasso di interesse nominale annuo corrispondente al 4,25%. A ciò si aggiungono altri oneri, ossia: spese di amministrazione (0,50%) e premio fondo rischi (definito in base al regolamento Inps).
Le rate sono pagate in contanti presso la banca cassiera dell’Istituto oppure mediante accredito sul conto corrente postale o bancario del cliente. Se il richiedente ha in corso un finanziamento pluriennale diretto oppure garantito, il Piccolo prestito non può eccedere una mensilità nel caso di piano di ammortamento annuale.
Lo stesso criterio è applicato per finanziamenti biennali, triennali e quadriennali, fino a un massimo di quattro mensilità. Le rate sono sostenute a partire dal secondo mese successivo a quello in cui è compiuta l’erogazione del finanziamento.
Prestito Inpdap rinnovo
Si può realizzare il rinnovo del Piccolo prestito una volta trascorso il periodo minimo di ammortamento, che equivale a:
- 6 mesi per i prestiti annuali;
- 12 mesi per i prestiti biennali;
- 18 mesi per i prestiti triennali;
- 24 mesi per i prestiti quadriennali.