Prestiti Inpdap dipendenti pubblici per studio figli 2024
Disporre di competenze settoriali approfondite è oggi l’unico metodo per ottenere un impiego ben retribuito. Per questa ragione sempre più ragazzi scelgono di affrontare percorsi di studio accademici. Un impegno non solo in termini di studio e sacrificio, ma anche dal punto di vista economico. Molte famiglie si trovano infatti a richiedere finanziamenti per sostenere i costi relativi all’istruzione dei figli. E i dipendenti pubblici non fanno eccezione. Per rispondere alle esigenze di questa categoria l’Inps propone i prestiti Inpdap per studio figli.
Sono finanziamenti a tasso di interesse agevolato che vengono erogati direttamente dall’Inps, tramite la Gestione Dipendenti Pubblici (ex Inpdap). A beneficiare dell’offerta sono i dipendenti e i pensionati pubblici iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Fondo Credito Inps).
I prestiti Inpdap per studio figli consentono di ottenere credito a un tasso di interesse del 3,5%. Al Tan si aggiungono le spese di amministrazione (pari allo 0,5% dell’importo lordo del finanziamento) e il premio per il Fondo di Garanzia dell’Inps. Quest’ultimo viene definito con l’applicazione di un’aliquota variabile a seconda della durata del piano di ammortamento e dell’età del richiedente. Il rimborso avviene con un piano di ammortamento quinquennale.
Richiesta e documentazione da presentare
Ma quali sono i casi in cui è possibile ottenere i prestiti Inpdap per studio figli? Il Regolamento Prestiti Inpdap (normativa interna che stabilisce le condizioni per l’erogazione dei finanziamenti agevolati) prevede la concessione del credito per far fronte alle spese legate all’iscrizione e alla frequenza di corsi post laurea con una durata non inferiore a due anni.
La domanda di prestito va inviata per via telematizzata e deve essere corredata della seguente documentazione.
- Autocertificazione dello stato di famiglia;
- Documentazione di spesa;
- Autocertificazione riportante la tipologia e la durata del corso, l’iscrizione e la frequenza allo stesso da parte del figlio del richiedente;
- dalla quale risulti che il figlio è a carico del dipendente/pensionato che richiede il prestito e non percepisce redditi propri.