Prestito Inpdap con cessione del quinto per dipendenti e pensionati
Sia i dipendenti che i pensionati Inpdap che avvertono la necessità di richiedere un prestito personale per ottenere maggiore liquidità possono optare per una particolare tipologia di finanziamento che prevede la cessione del quinto del proprio stipendio o pensione. Questa forma di credito rientra i prestiti non finalizzati in quanto il soggetto, futuro beneficiario del prestito, non dovrà illustrare i motivi per i sarà utilizzata la cifra richiesta. Il capitale viene erogato in tempi brevi e il rimborso delle rate avviene direttamente tramite trattenuta, ovvero la cosiddetta cessione di una cifra massima pari ad un quinto del reddito mensile percepito.
Definita come una soluzione creditizia comoda e veloce, la cessione del quinto Inpdap non presenta un limite massimo al tetto della cifra da richiedere. In realtà la quota cambia in base allo stipendio o alla pensione percepita e naturalmente a seconda della durata del prestito che può arrivare anche ad un massimo di 120 mesi, ovvero 10 anni. Per i dipendenti e pensionati delle pubbliche amministrazioni, enti statali e parapubblici, la trattenuta di un importo può arrivare fino al 50% della mensilità percepita.
Possono richiedere la cessione del quinto a condizione privilegiate tutti i dipendenti statali, di pubbliche amministrazioni, enti statali, dipendenti parapubblici e pensionati Inpdap che abbiano un’età compresa tra i 18 e 65 anni e siano in possesso di regolare cittadinanza italiana. Il dipendente che intende beneficiare del finanziamento, ai fini dell’accettazione della pratica, deve farsi rilasciare un documento attestante lo stato di servizio e una dichiarazione stipendiale dalla propria amministrazione.
Dovrà inoltre presentare una copia dell’ultima busta paga ricevuta, del documento di identità e del codice fiscale. Se invece a richiedere la cessione del quinto siano pensionati, allora bisognerà fare attenzione all’età: in realtà non esiste alcun limite, ma per la maggior parte dei casi non vengono accolte le pratiche di soggetti che abbiano un’età superiore ai 65 anni. Di grande rilevanza inoltre la polizza sul rischio vita: questa copertura assicurativa tutela i familiari ed eredi del richiedente in caso di morte prematura e garantisce con il premio la copertura delle rate restanti. L’assicurazione obbligatoria è fondamentale affinché la cessione del quinto per pensionati non venga vista come un finanziamento “rischioso” per l’ente erogante.
Le trattenute mensili nello stipendio o nella pensione variano a seconda del contratto lavorativo: la cessione quinto Inpdap si avvale di una rata fissa trattenuta in modo automatico dallo stipendio pari ad un quinto e dunque al 20% della cifra percepita; il prestito delega o doppio quinto Inpdap, invece, presenta rata fissa trattenuta in maniera autonoma dallo stipendio pari a due quinti (40%) della cifra percepita. Infine c’è il prestito delega con trattenuta dalla propria busta paga di una cifra pari al 50% del totale, ossia il tetto massimo raggiungibile per qualsiasi tipologia di prestito personale.
Come per gli anni scorsi, anche nel 2015, il prestito Inpdap con cessione del quinto viene definita una soluzione vantaggiosa per il fatto che la rata che non possa superare 1/5 della retribuzione mensile o pensione e che il piano di ammortamento non sia essere superiore alle 120 rate, pari a 10 anni.
Inoltre un altro punto a favore di questa forma di credito è che la modalità di rimborso del capitale con cessione del quinto è possibile anche per soggetti che sono stati protestati o inseriti nella categoria dei cattivi pagatori. Perché? Con la cessione del quinto la rata mensile è detratta direttamente dal datore di lavoro ed il rischio insolvenza non sorge.